Share Trash

Negli ultimi anni stiamo assistendo sempre più ad una proliferazione dei
reality show.

Sicuramente, il Grande Fratello e l’Isola dei Famosi
rappresentano due realtà televisive molto importanti seppur diverse
tra loro e che riscuotono estremo successo anche se a volte criticate
entrambe. Nel corso del tempo hanno subito notevoli trasformazioni
adattandosi ad esigenze di share e di pubblico. Se è vero che
possono essere delle esperienze molto usuranti per i concorrenti, in
special modo il Grande Fratello (sia per una maggior durata che per
il fatto di restare chiusi all’interno di una casa) è anche vero
che riuscire a partecipare è una cosa molto ambita dagli aspiranti
concorrenti. Viviamo ormai in un mondo estremamente esibizionistico
in cui viene lasciato spesso poco spazio all’autenticità e alla
libera espressione di sé e del proprio mondo emozionale. Nei
reality, e ciò vale per entrambi quelli citati, tutto ciò viene
espresso e vissuto attraverso il piccolo schermo.

La
forza dei reality, tra l’altro seguitissimi, sta proprio
nell’osservare le vite, i comportamenti e le reazioni dei
partecipanti: talora ridono e gioiscono, altre, piangono e soffrono.
Chiunque può identificarsi a volte con un personaggio, a volte con
un altro. Amicizie sincere o soltanto di comodo, segreti, complicità,
competizione e rivalità, amori veri o presunti… Non manca proprio
nulla, come nella vita realmente vissuta. E così è facile
immedesimarsi in uno dei tanti partecipanti, a seconda di cosa
risuonerà maggiormente internamente a noi e di quelle che sono state
le nostre esperienze di vita passate e presenti.

Occorre
considerare che la nostra è una società caratterizzata da un
appetito insaziabile ed una spettacolarizzazione delle vite umane in
cui tutto viene digerito senza emozione alcuna, generando una vera e
propria bulimia legata spesso alla necessità di ottenere un
riconoscimento ed un’identificazione pubblica e sociale.
Solitamente ciò che spinge a partecipare ad un reality è il
desiderio di avere visibilità dopo una fase di assenza dal piccolo
schermo. Una volta si diventava famosi perché si possedevano dei
talenti, oggi i reality hanno il potere di dare visibilità immediata
a persone spesso sconosciute e senza particolari e spiccate doti. Ed
è così che pur di viversi alcuni momenti di visibilità si è
disposti ad esibirsi senza alcuna propria tutela, senza nessuna
conservazione di una propria intimità. Viene rappresentata la vita
quotidiana priva di censura alcuna ed è così che il telespettatore
arriva a cogliere ossessivamente ogni singolo istante vissuto dai
protagonisti del momento dando attenzione anche al dettaglio più
nascosto. I concorrenti vengono messi in un tritacarne pronti ad
offrire tutto di sé a spettatori morbosi desiderosi di cogliere in
modo maniacale quello viene offerto. Si assiste e a volte si vive con
trepidazione la vita degli altri lasciando scorrere la propria con
minor interesse e passione. È uno specchio completamente
rappresentativo della nostra epoca storica. I reality raffigurano
infatti uno spaccato veritiero e emblematico del nostro Paese, sono
un ritratto fedele e autentico della società in cui viviamo, facendo
affiorare contrasti, liti, gelosie, tradimenti, monotonia, così come
la possibilità di costruire nuovi legami e amicizie. Tutto ciò
alimenta in modo distorto il desiderio di protagonismo e spesso
l’esaltazione estrema dell’individualismo.

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